Quando si parla di startup innovativa a vocazione sociale o di startup green si intende una tipologia diversa dalle altre. n questo articolo ti spiegheremo esattamente cosa si intende con questi termini e i vantaggi nel costituirne una.
Ma prima un po’ di contesto.
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Il trend del sostenibile sta diventando sempre più importante e sta iniziando a modificare le forme di investimento, sia quelle derivanti dal settore privato che quelle delle policy governative, basti pensare che solo nel 2020 quello che viene definito “Impact investing” ha raggiunto cifre di circa 729 miliardi di dollari.
A livello globale si sta innescando un’enorme presa di coscienza su quei temi che un tempo venivano ignorati, come per esempio il cambiamento climatico, la parità di genere, l’inclusione sociale e il mantenimento della biodiversità.
Chiaramente questo cambio di rotta si è avvertito anche a livello di crescita del numero di startup a vocazione sociale.
Le startup sostenibili derivano dall’impact investing
Se un tempo l’obiettivo principale di una startup era unicamente quello di generare profitto, oggi si è affiancato anche un altro fine, quello di perseguire alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile,i “messi su carta” nell’Agenda 2030 dagli stati membri delle Nazioni Unite.
Questo documento programmatico che accompagna i Governi di tutto il Mondo è stato declinato in 17 punti (Obiettivi Sostenibili), che mirano a porre fine alla povertà, lottare contro l’ineguaglianza e, in senso lato, sostenere il diffuso sviluppo sociale ed economico.
Questa “guida”dell’Onu per raggiungere un mondo migliore e più sostenibile ha di conseguenza dettato il cambiamento della natura di alcune startup, ammantandole di una vocazione più sociale.
Che cos’è una startup a vocazione sociale o green
Una startup sostenibile non è altro che una azienda appena nata, nella quale profitto e finalità sociale o ecologica o di equità sociale si sovrappongono per andare in un’unica direzione.
In Italia, nello specifico, è circa l’1% delle startup ad avere obiettivi in linea con quelli dell’Agenda 2030: si tratta di 130 realtà su 13.473 totali (dati di febbraio 2021).
Riguardo alla distribuzione geografica delle startup a vocazione sociale, a farla da padrone è la Lombardia con 35 realtà, regione dove comunque sono localizzate il 27% di tutte le startup italiane. A seguire, sul secondo gradino del podio c’è la Toscana con 13 progetti e medaglia di bronzo per l’Emilia Romagna con 13 realtà.
Le agevolazioni per chi costituisce una startup a vocazione sociale
Questa tipologia di startup può beneficiare di una serie di agevolazioni pari a quelle riservate alle startup innovative, vediamole insieme:
- la possibilità di costituire la società online e gratuitamente;
- l’esenzione dal pagamento delle imposte di bollo e dei diritti camerali;
- l’accesso gratuito e semplificato al fondo di garanzia;
- la possibilità di remunerare attraverso la partecipazione di capitale.
Inoltre ci sono agevolazioni fiscali come le detrazioni IRPEF del 25% e deduzioni IRES del 27%.
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