“Viaggiare significa scoprire che tutti hanno torto riguardo agli altri paesi” diceva Aldous Huxley. E che tutti i Paesi, anche quelli meno blasonati, hanno risorse da preservare e valorizzare, aggiungeremmo noi.
Sharing economy e turismo sostenibile sono concetti “esteticamente” belli, ma che a oggi hanno prodotto soluzioni e risultati piuttosto esigui. Eppure, c’è chi è pronto a dare un scossa a questo impasse generale.
Otto sognatori con i piedi di piombo, che hanno dato vita a FairBnB, una piattaforma cooperativa di homesharing che promuove e finanzia iniziative e progetti locali.
FairBnB affonda le sue radici nell’intuizione semplice e geniale di Airbnb: affittare una stanza o un intero alloggio privato a turisti, per assicurarsi un’entrata extra al proprio stipendio.
FairBnB ha voluto distinguersi: il sistema della più conosciuta azienda americana è adattato all turismo sostenibile e responsabile.
Come? Innanzitutto il gruppo FairBnB contatta o viene contattato da proprietari di appartamenti in località poco “battute” dal turismo di massa o nelle vicinanze di grandi capitali. Dopo una verifica preventiva delle soluzioni abitative proposte, il team si assicura che le strutture private possano effettivamente essere affittate a terzi senza incorrere in penali per subaffitti o altre situazioni borderline. L’alloggio privato viene inserito sulla piattaforma FairBnB (https://fairbnb.coop/) con le disponibilità stagionali offerte ai turisti.
La seconda fase di questo sistema innovativo è la valorizzazione dei territori in cui risiedono gli alloggi offerti. Abbinato al sistema di prenotazione, FairBnB propone progetti locali sui quali il turista – e ovviamente anche il locatore/proprietario – investono insieme. Il 15% del pagamento del turista, corrispondente al 50% della commissione di FairBnB sull’operazione di prenotazione, viene devoluto a comitati locali, per realizzare progetti sociali e ambientali sul territorio.
Infine, in ogni città FairBnB mantiene rapporti collaborativi continuativi con le autorità locali, per concordare le quote di imposta di soggiorno debbano essere versate per sostenere i progetti locali e quali altri adempimenti siano necessari per evitare evasione ed elusione fiscale, tanto della piattaforma quanto degli affittuari degli appartamenti.
FairBnB ha avviato la sua attività in Italia partendo da Venezia e Bologna, rispettivamente la prima città italiana per prenotazioni su Airbnb e quella in cui gli studenti sono maggiormente colpiti dal rincaro degli affitti, quest’ultimi causati per buona parte dal boom della stessa piattaforma americana. Queste città stanno rapidamente divenendo insostenibili per i residenti stessi a causa di un turismo di massa incontrollato dal quale i proprietari degli appartamenti dei centri storici cercano di monetizzare fino all’ultimo centesimo negli ultimi anni, grazie proprio alle “classiche” piattaforme di home-sharing, comportando una conseguente impennata dei costi della vita.
La cooperativa ha un respiro internazionale e attualmente all’interno della piattaforma è possibile prenotare il proprio appartamento in città europee quali Amsterdam, Barcellona e Valencia.
Totalmente allineato ai principi di cittadinanza attiva ed economia civile territoriale promossi da NeXt in questi anni, la partecipazione di FairBnB al bando aperto per le startup sostenibili in occasione del Festival Nazionale dell’Economia Civile è stata subito accolta e affrancata dalla giuria di selezione dell’evento. Nel corso della presentazione di Damiano Avellino – co-founder della cooperativa – a Firenze, il 30 marzo 2019, la piattaforma di homesharing sostenibile ha conquistato anche i partecipanti in sala e la giuria finale, piazzandosi al secondo posto. FairBnB risulta a oggi uno dei migliori esempi concreti di innovazione sociale, intesa come il trasferimento di un modello di business già esistente – quello di AirBnB – modificato eticamente per rispondere alle esigenze dei territori e responsabilizzare i turisti nei confronti delle aree scelte per le proprie vacanze. Lo staff di NeXt ha da poco stretto una partnership con questa cooperativa, per offrire anche sul proprio sito la visibilità che un progetto internazionale di questo livello merita.
Abbiamo intervistato di recente Damiano per farci raccontare i motivi che hanno dato vita a questo ambizioso progetto e gli obiettivi futuri, anche e soprattutto post-COVID.
FairBnB sembra essere pronta a tener testa ai giganti dell’homesharing, forte della crescente attenzione dei mass media e dei grandi investitori nei confronti della sostenibilità sociale-ambientale, del turismo responsabile e del turismo di prossimità.
Guarda l’intervista completa a Damiano, sul nostro canale YouTube!