Oggi il primo dei quattro appuntamenti dedicati alle periferie
Cromatismo: allucinazione o difetto della percezione neurologica, che porta alla visione di luci colorate.
Il progetto culturale Cromatismi: dialoghi sulle periferie è una iniziativa proposta da un gruppo multidisciplinare di architetti, economisti, sociologi e pianificatori per la città di Massafra, organizzata e coordinata dalle associazioni Are_lab, Il Serraglio, NeXt Nuova Economia Per Tutti; in occasione del festival cinematografico Vicoli Corti – Cinema di Periferia
Gli appuntamenti di Cromatismi sono l’1, il 16, il 22 e il 29 agosto, veri e propri momenti di riflessione e dialogo per rivendicare il diritto di ogni persona alla città, a quello spazio comunitario e di identità dato così spesso per scontato ma fondamentale per i processi di crescita e di integrazione.
Una lettura che si sovrappone al territorio per impregnarsi dei suoi elementi costitutivi, come in una cartina tornasole, verso la creazione di un laboratorio urbano permanente. Cromatismi è, infatti, solo la prima tappa di un percorso di attivazione della cittadinanza. Grazie ai flyer distribuiti durante gli incontri e a quelli lasciati in giro per la città di Massafra, ogni cittadino, con parole o disegni, potrà esprimere il suo punto di vista circa i temi di cromatismi o il suo rapporto con il territorio, per uno sviluppo che sia sostenibile sotto tutti i punti di vista.
L’appuntamento del 1 agosto riguarderà in modo specifico lo sviluppo sostenibile e la rigenerazione urbana e andranno dal generale allo specifico, dal globale al locale grazie ai contributi degli architetti Antonio Ippolito e Roberto La Gioia.
Enrico Anello parlerà della sua esperienza nella periferia di Shenzhen e come può essere riportata anche in Italia e in particolare a Massafra.
Maristella Cacciapaglia, porterà la sua ricerca sulla rigenerazione urbana a Pittsburgh e della mobilitazione ben organizzata di un gruppo di afro-americani che non vuole essere nuovamente escluso dalle decisioni di politica urbana. Nel dopoguerra, i primi processi di rigenerazione urbana attuati sono stati definiti “negro-removal”; oggi, se almeno su carta quasi tutte le leggi razziali sono state abrogate o rese prive di vigore e di applicazione legale, i processi di gentrification si fanno sempre più numerosi e, insieme agli artisti, sono proprio i blacks ad essere maggiormente colpiti da questi processi. Una ricerca che si avvale del contributo fotografico di Josh Hopkins, che documenta progetti e aspettative con la sensibilità dell’artista.
Are_lab è un’associazione multidisciplinare, composta da architetti, urban planner, sociologi, ingegneri, fotografi, che vuole portare lo sviluppo sostenibile ad un livello più avanzato. Insieme sviluppano concetti, strategie e progetti che rendono le città più resilienti, sostenibili e umane. Il tutto con l’obiettivo di contribuire a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere.